Busta paga più ricca rinunciando al pensionamento anticipato
La bozza di manovra 2025 prevede un incentivo economico a favore dei lavoratori che, avendo raggiunto i requisiti per la pensione anticipata, decidono di continuare a lavorare. Chi ha raggiunto i 62 anni di età e 41 di contribuzione (Quota 103) e maturato il requisito per la pensione anticipata ordinaria, potrà rinunciare alla quota contributiva, ricevendola direttamente in busta paga senza tasse e contributi. La misura impatta solo le quote contributive maturate del 1996, mentre le quote retributive restano invariate. Nella PA, dal 2025 l’età di collocamento obbligatorio sarà elevata a 67 anni, adeguandosi ai requisiti per la pensione di vecchiaia e abolendo i limiti ordinamentali precedenti. Abrogata parimenti la possibilità per i datori di risolvere unilateralmente i rapporti di lavoro per chi ha maturato l’anticipo pensionistico, lasciando al lavoratore la scelta di cessare con eventuali penalizzazioni. Sempre le PA potranno trattenere i lavoratori fino a 70 anni per attività di tutoraggio e supporto.