Rinvio a gennaio per la riduzione d’orario
Ieri è approdata in aula alla Camera la proposta dell’opposizione sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Il testo slitta, però, alla fine della sessione di bilancio. Pertanto se ne riparlerà a gennaio. Fratelli d’Italia è fortemente contraria alla proposta unificata targata Pd, M5S e Avs. Non è escluso che a gennaio, quando riprenderà l’esame in Aula, la maggioranza presenterà un emendamento soppressivo, sul modello di quanto già successo per l’introduzione del salario minimo legale. La proposta sulla riduzione dell’orario di lavoro prevede una progressiva diminuzione fino a 32 ore settimanali, a parità di salario, anche con turni distribuiti su 4 giorni a settimana, che siano accompagnati da investimenti nell’ambito della formazione e della innovazione tecnologica e ambientale. A favore dei datori di lavoro privati che sottoscrivono questi contratti si prevede un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, proporzionale all’orario di lavoro e fino al 30%, ad esclusione dei premi e contributi Inail. Per le Pmi l’esonero è del 50%. Per i lavori usuranti e gravosi l’esonero sale al 65%.