Csm: con due sottosistemi di pm a rischio l’indipendenza dei giudici
Con 28 voti a favore il Consiglio superiore della magistratura ha bocciato la riforma della separazione delle carriere, temendo un indebolimento dell’indipendenza del pm rispetto agli altri poteri dello Stato. La creazione di due CSM distinti, uno per giudici e uno per pm, potrebbe influire negativamente sulle rispettive attribuzioni. L’introduzione di un’Alta Corte per la disciplina delle toghe, sottraendo tale funzione al CSM, è vista come una riduzione del peso costituzionale dell’autogoverno della magistratura. Nonostante il ddl mantenga formalmente intatti alcuni presidi, come la dipendenza funzionale della polizia giudiziaria e l’obbligatorietà dell’azione penale, il CSM teme comunque rischi di ingerenza. La relazione del ddl nega qualsiasi tentativo di controllo esterno sulla magistratura richiedente, ma Palazzo Bachelet chiede ulteriori garanzie. Critiche anche sul doppio CSM e sul sorteggio per la selezione dei suoi componenti.