Traffico d’influenze rinviato al giudizio della Corte costituzionale
La legge Nordio finisce davanti alla Corte costituzionale per la riforma del reato di traffico d’influenza. Dopo la soppressione dell’abuso d’ufficio, il Gup di Roma ha affrontato la questione sollevata dalla Procura, rilevando un possibile contrasto con la Convenzione di Strasburgo del 1999 sulla corruzione. La legge n. 114/2024 ha ristretto il reato, richiedendo relazioni esistenti con l’agente pubblico e utilità economiche, escludendo vantaggi non economici e relazioni solo vantate. Il Gup sottolinea che la riforma rende il reato di difficile applicazione, in contrasto con l’obbligo di incriminazione previsto dalla Convenzione. L’abrogazione dell’abuso d’ufficio esclude molte condotte dall’area penale, portando alla conclusione che l’Italia potrebbe non rispettare gli obblighi internazionali previsti dalla Convenzione di Strasburgo.