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Reati societari, illegittima la confisca dei mezzi

Nella sentenza n. 7 depositata ieri la Corte costituzionale ha stabilito che l’obbligo di disporre la confisca di tutti i beni utilizzati per commettere un reato societario, anche nella forma per equivalente, può condurre a risultati sanzionatori manifestamente sproporzionati, ed è pertanto incompatibile con la Carta costituzionale. I giudici delle leggi hanno dichiarato parzialmente incostituzionale l’articolo 2641, primo e secondo comma, del Codice civile, che prevedeva l’obbligo. La questione è stata sollevata dalla Corte di cassazione nell’ambito del processo relativo alla crisi della Banca popolare di Vicenza. Per le conclusioni della Consulta determinante il punto dell’obbligatorietà, che vincola il giudice a disporre sempre e integralmente la confisca senza nessuna possibilità di graduarne l’importo per renderlo aderente al caso esaminato. La confisca dei beni utilizzati per commettere uno dei reati societari disciplinati dal Codice civile ha infatti natura di vera e propria pena di carattere patrimoniale. Al giudice penale il compito di rispettare il principio di proporzionalità della pena. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Mega-confisca illegittima’ – pag. 28)


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