Più benessere e produttività se c’è senso di comunità in azienda
Con la pandemia il lavoro da remoto è entrato nelle aziende. Ora, dopo parecchi mesi, siamo tornati a ripensare al lavoro e a capire che è soprattutto comunità. Niente di strano che nell’ultimo Randstad workmonitor, realizzato in 35 Paesi, tra 26.800 persone, di cui 750 in Italia, sia emersa l’importanza data al senso di collettività per stare bene al lavoro. E quindi produrre di più e meglio. Un tema che fa riflettere, soprattutto sulla necessità di trovare i giusti equilibri nelle nuove modalità organizzative tra lavoro in presenza e da remoto, ma anche su modelli con una diversa distribuzione dell’orario di lavoro, non più sui 5 giorni canonici ma anche su 4. I benefici della socialità, della fiducia e del senso di appartenenza sul posto di lavoro sono in grado di migliorare performance e benessere, possono essere la vera marcia in più per le persone e le organizzazioni, dice Valentina Sangiorgi, chief hr Officer di Randstad.