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Crediti fittizi, il consulente concorre nel reato

La Corte di cassazione, con la sentenza n. 44939 depositata ieri, ha confermato che concorre nel reato di indebita compensazione il consulente che sistematicamente crea fittizi crediti per agevolare la società nei pagamenti. I giudici di legittimità hanno precisato che il reato si consuma nel momento di presentazione dell’ultimo modello F24 relativo all’anno interessato e non in quello della successiva dichiarazione dei redditi. Solo attraverso il modello F24 si realizza il mancato versamento dell’imposta dovuta per effetto dell’indebita compensazione di crediti non spettanti o inesistenti. La responsabilità concorsuale tra consulente fiscale e contribuente è configurabile soprattutto nel caso di violazioni tributarie seriali e ripetitive.


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