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Incentivi, l’aumento di capitale premia soci e conferitaria

Il decreto Rilancio premia con incentivi gli aumenti di capitale. In attesa del via libera della Ue, le società di capitali di medie dimensioni pianificano le ricapitalizzazioni anti Covid da attuare per usufruire dell’agevolazione. Una nutrita serie di test, differenziati per soci e società, rende arduo stabilire il ritorno complessivo dell’intervento che comunque non potrà eccedere 800mila euro. La norma sul rafforzamento patrimoniale delle imprese premia con crediti di imposta gli aumenti di capitale, realizzati entro fine anno, dai soci che apportano i mezzi finanziari e anche le imprese che li ricevono. Per i soci le condizioni sono meno stringenti. Paletti maggiori per le società. Condizione comune è che la conferitaria sia una società di capitali o una cooperativa, con sede in Italia ( no banche, società finanziarie né assicurazioni). Deve trattarsi di imprese con ricavi 2019 tra 5 milioni e 50 milioni. E’ necessario, inoltre, che i ricavi di entrambi siano, nel periodo marzo-aprile 2020, inferiori, causa Covid-19, almeno del 33% rispetto a quelli del corrispondente bimestre 2019. Ai soci che partecipano all’aumento di capitale spetta un credito d’imposta del 20% del denaro apportato con un limite di 2 milioni di euro su cui calcolare il bonus.


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