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Manovra, è rottura tra governo e sindacati su pensioni e lavoro Confermata la riforma

L’incontro tra il premier Draghi e i leader di Cgil, Cisl e Uil non si è chiuso con un’intesa. La triade sindacale ha smontato pezzo per pezzo la legge di Bilancio che domani dovrebbe essere approvata e hanno ribadito un secco no alla riforma delle pensioni. Non vogliono il ritorno alla legge Fornero, chiedono un ‘sistema flessibile’. Chiara la risposta del premier: ‘Dal sistema contributivo pieno non si torna indietro, non si torna a quando le pensioni erano la maggior fonte di squilibrio’. E quindi, resta confermato il meccanismo di Quota 102 e 104 per tornare gradualmente al regime ordinario. I sindacati apprezzano il rinnovo di ‘Opzione donna’ e dell’Ape sociale per i lavori gravosi ma contestano il ritorno alle quote. A mancare sono le coperture. ‘Con 600 milioni non fai una riforma degna di questo nome’ ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Lo strappo con il premier potrebbe sfociare in una protesta. L’unica nota positiva riguarda i fondi per i contratti del pubblico impiego e per la sanità. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Sindacati a palazzo Chigi ma è braccio di ferro ‘Risposte o mobilitazione’’ – pag. 3)


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