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Non avrà il reddito di cittadinanza chi si dimette dal lavoro

Chi volontariamente si dimette dal lavoro non avrà diritto per 12 mesi al reddito di cittadinanza. A meno che le dimissioni siano per giusta causa o la conseguenza di inadempimenti del datore di lavoro (ad esempio mancato pagamento di stipendio o contributi). Il decreto legge che la prossima settimana arriverà sul tavolo del Cdm stabilisce che il reddito di cittadinanza è compatibile con il godimento della Naspi e con altri strumenti di sostegno al reddito a condizione che il beneficiario abbia i requisiti economici e patrimoniali per accedervi. Il Rdc non può comunque superare il tetto dei 780 euro al mese per 18 mesi per un single con Isee zero, non proprietario di casa. L’agevolazione potrà essere nuovamente rinnovata per altri 18 mesi se al termine del primo ‘tagliando’ persistono le stesse condizioni. Le aziende che assumeranno disoccupati dai centri per l’impiego o dalle agenzie del lavoro accreditate riceveranno da 5 a 18 mensilità di incentivo, sotto forma di sgravi contributivi.


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