Per la riforma fiscale globale binari Ocse a due velocità
Approda al G20 dei ministri delle finanze di Washington l’accordo tra 136 giurisdizioni per la equa tassazione dell’era digitale sul quale lavora l’Ocse. Ma in realtà sono due i Pilastri della riforma fiscale globale. La Pillar One (redistribuzione delle tasse nei Paesi dove si fa business) e la Pillar Two ossia la minimum tax globale con aliquota al 15%. La prima interessa le multinazionali con fatturato globale superiore a 20 miliardi di euro e redditività superiore al 10% calcolata utilizzando un meccanismo di media con il fatturato. Soggetto passivo è chi ricava nella giurisdizione almeno 1 milione di euro, ma in quelle più piccole la soglia è a 250 mila euro. Nella Pillar One l’utile o le perdite, invece, sono determinate con riferimento al reddito contabile, con poche rettifiche ammesse. Le perdite verranno riportate a nuovo. Il 25% del profitto ulteriore rispetto al limite soglia del 10% sarà assegnato alle giurisdizioni in cui sarà rilevato il “nexus”, utilizzando una chiave di allocazione basato sulle entrate. Contro i rischi di doppia imposizione saranno previsti meccanismi ad hoc per le multinazionali.
