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Recovery, la sanità sale a 20 miliardi Più fondi a ferrovie, Comuni e cultura

Dopo diverse modifiche, nella notte, è stato approvato il Recovery plan ma con l’astensione di Italia Viva. Il documento arrivato ieri sera in Consiglio dei ministri è molto diverso sia dalla bozza iniziale dell’8 dicembre, sia da quella più dettagliata del 29 dicembre. In 172 pagine si descrivono i programmi di spesa dei 209 miliardi di euro che la Commissione europea metterà a disposizione dell’Italia tra prestiti e trasferimenti nell’ambito del progetto Next generation Eu. Per la sanità i fondi passano dai 9 miliardi iniziali a 20,7 di cui 7,9 destinati all’Assistenza di prossimità e alla telemedicina. 12,8 miliardi all’innovazione, ricerca e digitalizzazione. 5 miliardi in più a Cultura e Turismo che da 3 sale a 8 miliardi. 28,5 miliardi a Istruzione e ricerca. Potenziati i fondi per l’alta velocità ferroviaria, soprattutto al Sud. 27,6 miliardi al capitolo Inclusione e coesione di cui 12,6 per le politiche del lavoro. Forte impulso agli investimenti, per dare una spinta alla crescita del Pil. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Recovery verso l’ok del Cdm, resta aperto il nodo governance’ – pag. 3)


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