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Società benefit, modifiche statutarie finalizzate al bene comune

Sono più di 900 le realtà imprenditoriali in Italia che scelgono di coniugare lo scopo di lucro con il beneficio comune. Parliamo delle società benefit introdotte con la legge 208/2015. Il decreto legge Rilancio ha inteso incentivarne la crescita prevedendo un credito d’imposta pari al 50% dei costi sostenuti sino al 31 dicembre 2021 per la costituzione o la trasformazione in società benefit. Tutti i tipi societari previsti dal libro V del Codice civile, ad eccezione delle Srl semplificate, possono assumere tale qualifica che richiede la previsione di specifiche clausole statutarie, sia che si tratti di una società di nuova costituzione che di una società già esistente. Per le società di nuova costituzione la normativa richiede di definire l’oggetto sociale indicando, oltre all’attività economica esercitata, le finalità di beneficio comune perseguite. Le società già esistenti dovranno, invece, modificare l’oggetto sociale per introdurre le finalità di beneficio comune, ma andranno modificate anche le clausole inerenti i doveri e la responsabilità degli amministratori con le stesse modalità e nei termini previsti per la costituzione.


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