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Società in house, per l’ad peculato compatibile con la bancarotta

La fallibilità della società in house non esclude la contestazione del peculato ai danni dei suoi amministratori. La Corte di cassazione, con la sentenza 37078, conferma la condanna per peculato a carico dell’ex presidente del cda di una società in house. I Supremi giudici smontano la tesi della difesa sulla base del Dlgs 175/2016 secondo il quale il legale rappresentante di una compagine, qualificabile come in house providing, riveste la qualità di incaricato di pubblico servizio. La Corte inoltre ricorda che sulla base delle direttive Anac, le società in house sono state ritenute direttamente destinatarie delle norme di prevenzione sulla corruzione. È configurabile il concorso formale tra il reato di peculato e quello di bancarotta fraudolenta per distrazione.


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