Attività diverse non oltre il 30%
Sarà pubblicato lunedì sulla Gazzetta Ufficiale l’atteso decreto di attuazione di cui all’articolo 6 del Dlgs 117/2017 che consentirà agli enti del Terzo settore di organizzare e pianificare le proprie attività senza correre il rischio di essere cancellati dal registro. Il decreto stabilisce definitivamente il rapporto tra il fatturato delle attività principali e secondarie degli enti del Terzo settore. Queste ultime, per essere considerate tali, dovranno generare ricavi non superiori al 30% delle entrate complessive dell’ente o del 66% dei relativi costi complessivi dell’Ets. Le attività secondarie potranno spaziare in qualsiasi ambito purché i loro proventi siano finalizzati a supportare, sostenere e promuovere il perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente. I limiti sopra riportati saranno valutati a partire dal bilancio relativo al 2022.
