Equo compenso: disciplina da riscrivere
Sull’equo compenso per i professionisti fioccano le critiche dopo il testo approvato dalla Camera lo scorso 13 ottobre. Confprofessioni non condivide le sanzioni disciplinari a carico del professionista. Per il Cup l’obbligo di riconoscere un equo compenso è troppo circoscritto e andrebbe esteso anche ai rapporti tra professionisti ed utenti consumatori. L’Adepp evidenzia che il datore di lavoro più ostico è la Pubblica amministrazione, tenuta al rispetto dell’equo compenso ma per i soli rapporti convenzionali. Troppo poco per Confcommercio e Aiga che chiedono di aumentare le tutele nei confronti della Pa. Il Cnf auspica un ampliamento della platea interessata perché limitarne l’applicazione alle società con più di 50 dipendenti o con oltre 10 milioni di fatturato esclude la maggior parte delle imprese nazionali. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Equo compenso non rispettato’ – pag. 45)
