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Il governo e il decreto licenziamenti La soluzione arriverà in Parlamento

Il 30 giugno scade il blocco ai licenziamenti nelle grandi imprese italiane. Tra le fila della maggioranza di governo le ricette da attuare sono distanti. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, non nasconde la preoccupazione perché i tempi di intervento sono ristretti e anche se i lavori sulla riforma degli ammortizzatori sociali proseguono, termineranno solo a fine luglio. La conversione in legge del decreto Sostegni-bis è prevista per i primi di luglio, quindi troppo tardi. Cinque Stelle e Leu chiedono una proroga del divieto di licenziamento fino al 30 ottobre, in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali. Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti ha proposto uno ‘sblocco selettivo’ considerato inapplicabile dai grillini. Invece la selettività può essere una strada per il leader del Pd, Enrico Letta perché ‘la ripresa è asimmetrica, quindi dobbiamo tutelare i lavoratori’. Le aziende sono ottimistiche. Secondo Federmeccanica assumeranno più che licenziare.


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