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Indagini veloci per la violenza domestica ma il Codice rosso esclude il revenge porn

La nuova legge ‘Codice rosso’, approvata definitivamente dal Parlamento, prevede una corsia preferenziale per alcuni reati in materia di violenza domestica e di genere. Ma la disposizione che prevede l’obbligo per il pm di ascoltare le persone offese e chi ha presentato denuncia, querela o istanza entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, non vale per le vittime del delitto di ‘revenge porn’ che consiste nella diffusione di immagini o video sessualmente espliciti, senza autorizzazione. Il senso delle nuove disposizioni è quello di garantire un intervento immediato della magistratura dimostrando la vicinanza dello Stato nei confronti delle persone offese. A tal fine i difensori delle vittime potranno avere un fondamentale ruolo di supporto alla magistratura, sia per la tutela dei diritti, sia per il buon funzionamento dell’apparato giudiziario. I tempi stretti e la riserva al pm rischiano tuttavia di gravare in modo eccessivo le Procure.


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