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Licenziamenti, verifica sulla professionalità e non sulla mansione

Procedure collettive. Con l’ordinanza n. 24882/2019 la Corte di cassazione ha statuito che affinché sia legittima una riduzione della platea dei lavoratori da licenziare in una procedura collettiva, le ragioni fondanti tale scelta devono essere espressamente rappresentate nella lettera di avvio della procedura di mobilità. La pronuncia risponde alla finalità di garantire l’effettività e la trasparenza del confronto con le organizzazioni sindacali destinatarie della comunicazione stessa. La Corte afferma, inoltre, che va verificata la pertinenza e inerenza di tale delimitazione alle ragioni poste alla base della procedura, in quanto la predeterminazione del campo di selezione deve essere giustificata dalle esigenze organizzative, tecniche e/o produttive che hanno dato luogo alla riduzione del personale. Ai fini del licenziamento non basta il riferimento alle concrete attività espletate dal dipendente, ma è necessaria una complessiva valutazione della professionalità che tiene conto di esperienze pregresse, formazione e bagaglio di conoscenze acquisite.


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