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Pensioni più contenute per la riduzione del Pil

È arrivata la conferma. L’Istat ha certificato che la rivalutazione riferita al 2021 dei montanti contributivi maturati presso l’Inps dovrebbe essere negativa, perché tale è risultata la media degli ultimi 5 anni del Pil. La riduzione non sarà direttamente applicata alle prestazioni accumulate, in quanto scatta un meccanismo che porta a zero la rivalutazione negativa, ma in occasione del primo coefficiente positivo, quest’ultimo sarà ridotto dello 0,0215% previsto per quest’anno. In assenza di modifiche alla normativa attuale, quindi, la copertura offerta dall’Inps sconterà la decisa frenata del Pil avvenuta nel 2020. L’impatto finale dipenderà, ovviamente, dall’entità della ripresa che avverrà in questo e nei prossimi anni. E c’è da augurarsi che sia veramente sostenuta. (Ved. anche Italia Oggi: ‘La crisi tocca anche le pensioni’ – pag. 39)


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