Possibile convertire in servizi anche il premio di risultato
Gran parte dei servizi di welfare aziendale può essere erogata dalle aziende senza che questa debba versare contributi previdenziali e senza dover operare ritenute fiscali o contributive a carico del dipendente. Tutto questo ha determinato una loro diffusione, soprattutto nei periodi di crisi. Le imprese ne hanno fatto ricorso per fornire supporto socio-econmico ai dipendenti e alle loro famiglie. La non concorrenza alla formazione del reddito di lavoro dipendente delle somme, dei beni e dei servizi di welfare determina, a sua volta, anche la loro non imponibilità contributiva, salvo specifiche deroghe. Affinché possano beneficiare delle agevolazioni fiscali e contributive è necessario che i piani di welfare sia rivolti alla generalità o, quantomeno, a categorie omogenee di dipendenti. L’erogazione dei servizi di welfare può avvenire sotto forma di rimborsi, di versamenti a casse sanitarie o fondi pensione, di voucher, di versamenti sui c/c del lavoratore.