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Slitta la riforma delle intercettazioni Nell’archivio tutte le comunicazioni

Il decreto sicurezza bis ha concesso altri sei mesi di tempo (fino a dicembre) per la riforma delle intercettazioni. La riforma Orlando che sarebbe dovuta andare in vigore a luglio dell’anno scorso, non convince il Guardasigilli Bonafede che di fatto l’ha congelata. Al ministero si sta lavorando ad un nuovo modello che ricalcherà la situazione preesistente, conservando l’archivio riservato nel quale dovranno confluire tutte le intercettazioni effettuate, lasciandovi anche quelle ritenute irrilevanti dopo la valutazione di stralcio. Resterà fermo il diritto alla copia da parte dell’avvocato, che era stato invece eliminato dalla riforma Orlando. Per Bonafede quella di Orlando era una legge bavaglio in quanto sotto la maschera di voler tutelare la riservatezza di chi finiva coinvolto in intercettazioni del tutto irrilevanti, nascondeva la volontà di tutelare gli esponenti politici. Anche l’Anm si era pronunciata in maniera critica sostenendo che a venire compromessi sarebbero stati sia il diritto di difesa sia l’attività d’indagine.


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